Thursday, 14 June 2012

L'uomo e il calciatore

Ogni tanto ci vuole un pezzetto di blog un po' più frivolo (forse). Ed eccolo qua. In questi giorni di calcio europeo (che arrivano a me come una fantastica boccata d'aria) si sono aperte in Italia le polemiche per le infelici affermazioni di Cassano sui gay (anzi no, scusate, froci, secondo il nostro genio del pallone).
E allora partono i commenti su social networks and co e qualcuno scrive "Ma con tutto quello che succede in Italia ci dobbiamo pure soffermare sulle affermazioni di Cassano?". Potrei essere d'accordo visto le condizioni in cui versa l'Italia. Ma non lo sono. ASSOLUTAMENTE no. Ci dobbiamo soffermare su queste affermazioni? Si. Per una ragione molto semplice: il signor Cassano è oggi (e lo sarà ancora di più nelle prossime settimane se gioca bene l'europeo) uno dei miti dei ragazzini, degli adolescenti che vedono in lui un bravissimo calciatore. Niente da eccepire a riguardo. Questo mito però chiama gli omosessuali "froci". Tanto da eccepire a riguardo. Mi si dirà allora che bisogna fare una differenza tra Cassano uomo e Cassano calciatore. No, non la posso fare. O meglio io la posso fare, ma non è semplice spiegare questa differenza a degli adolescenti, e comunque è troppo facile quando qualcuno dice una stronzata o usa termini che a me fanno rabbrividire, risolvere il tutto separando le 2 componenti di queste persone. Buffon ha sgarrato con le scommesse  e ha detto che coi suoi soldi fa quello che vuole? SBAGLIATO. Se le regole dicono che non puoi, non puoi. Di nuovo, grande calciatore e uomo piccolo piccolo.
E allora si, ci dobbiamo soffermare per forza su quello che dicono questi personaggi, perché sono seguiti da centinaia di migliaia di ragazzini che da domani potrebbero cominciare a chiamare froci i gay o a non rispettare le regole perché "io faccio quello che voglio".
Il calcio, miei cari campioni, è (o meglio dovrebbe essere) esempio di vita a 360°. Non voglio dare ai calciatori delle responsabilità che ovviamente non hanno, spetta alle famiglie educare i propri figli. Ma soprattutto in Italia il calcio ha un'importanza incredibile. La maggior parte dei ragazzini di qualsiasi città o paese gioca a calcio e vede nel calcio una delle migliori attività sportive. Quindi non fate i grandi uomini di fronte a questi ragazzini se in realtà quello che avete sono solo un paio di gambe, se quello che passa ai nostri figli è che si può insultare le persone chiamandole in modo dispregiativo (che ne pensereste se da domani si ricominciasse a chiamare mongole le persone affette dalla sindrome di Down?) o che si può fare quello che si vuole?
Siete grandi calciatori (forse), ma uomini piccoli piccoli

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